Oggi ennesimo sfratto nel quartiere popolare della Bolognina:
Questa mattina alle sei le forze dell’ordine si sono presentate sotto casa di Dawit, per eseguire lo sfratto dalla casa popolare in cui abitava. Il presidio di Asia-Usb è stato aggredito e spintonato via dalla celere senza neanche aspettare l’ufficiale giudiziario, con il quale cercare una trattativa per una soluzione dignitosa.
Dopo aver sfondato la porta, lo sfratto è stato eseguito. Assente il medico, nonostante i problemi di salute dell’inquilino. Abbiamo quindi deciso di andare direttamente dagli assistenti sociali per trovare una vera soluzione abitativa per Dawit, a cui gli era soltanto stato proposto il dormitorio. È previsto per settimana prossima un incontro per trovare una soluzione vera per Dawit. Intanto le istituzioni cittadine lasciano per l’ennesima volta una persona per strada.
Acer e amministrazione cittadina hanno ormai consolidato la prassi che la mancanza del diritto alla casa si risolve solo come problema di ordine pubblico.
Solo nella palazzina in cui oggi è stato eseguito lo sfratto, ci sono ben 12 appartamenti vuoti e murati da Acer, chiusi da anni. Di fronte ad un’emergenza abitativa che colpisce sia gli inquilini privati, ma anche moltissimi abitanti delle case popolari, la risposta del Comune di Bologna e di Acer è di tenere chiusi migliaia di appartamenti, di lasciare centinaia di famiglie bloccate in graduatoria, e quando possibile di sfrattare gli inquilini tramite le forze dell’ordine.
È ora di pretendere l’utilizzo dell’intero sfitto pubblico, e se necessario, anche di quello privato. Ridare centralità ai quartieri popolari, investendo in case popolari e servizi pubblici.
Basta sfratti – basta case vuote – la casa popolare è un diritto