di Eridan
Sabato 29 maggio alle ore 16 i/le Giovani Comunisti/e hanno indetto insieme ad altre realtà come la Federazione Giovanile Comunista Italiana, una manifestazione in piazza Verdi a Bologna contro i programmati investimenti dei fondi del Recovery Plan a favore delle industrie di armamenti, riportiamo la piattaforma rivendicativa:
“IL NOSTRO RECOVERY PLAN: PRIORITA’ A ISTRUZIONE E SANITA’, NEANCHE UN EURO ALLA DIFESA!
In queste settimane abbiamo appreso come dal Piano nazionale di ripresa e resilienza l’uso del recovery found sarà in parte deviato verso finanziamenti alle industrie militari in un’ottica di rispetto dei vincoli dei trattati della NATO.
Come già denunciato dai movimenti pacifisti è inaccettabile che in una fase di lentissima ripresa dalla pandemia, con la didattica ancora in parte a distanza, i problemi dell’edilizia scolastica e universitaria mai risolti ed il blocco delle assunzioni del personale scolastico, lo Stato non possa permettersi in alcun modo di deviare somme che dovrebbero avere quale priorità la tutela del diritto alla salute e la ripresa del regolare funzionamento dell’istruzione pubblica.
Scendiamo in piazza con le seguenti rivendicazioni:
-Sblocco immediato delle assunzioni dei precari della scuola per tutti i ruoli, dal personale ATA a quello docente passando per gli educatori, internalizzazione dei servizi in appalto ed in subordine la medesima dignità e diritti per i lavoratori in appalto rispetto a quelli pubblici;
-Un aumento delle risorse al sistema d’istruzione pari almeno a un punto di PIL, per recuperare i tagli, prodotti nel corso degli anni da governi di centrodestra e centrosinistra, pari a circa 10 miliardi, e raggiungere almeno la media europea;
-Drastica riduzione degli alunni e alunne per classe, che porti lo spazio a disposizione per ciascuno ad almeno 3 mq e comunque per un numero non superiore ai 18 nella scuola secondaria e 15 nella primaria;
-Abolizione della differenza tra organico di diritto e organico di fatto, con l’immediata immissione in ruolo di tutti i precari che ne hanno i requisiti;
-Ridefinizione del dimensionamento, riportando le Istituzioni scolastiche a un massimo di 900 alunni e una soglia minima che tenga conto delle zone montane e le isole;
-Massima priorità alle vaccinazioni del personale scolastico, predisposizione di adeguate forme di tracciamento e prevenzione davanti alle scuole, garantendo DPI uniformi per tutti/e gli studenti e le studentesse e dotazioni adeguate di tamponi;
-Abolizione dei test INVALSI, inutile spreco di denaro pubblico totalmente disconnesso dalla didattica;
-Abolizione del numero chiuso nelle facoltà di Medicina e Scienze Infermieristiche e Ostetriche ed il contemporaneo aumento delle borse di studio e di ricerca;
-Abbassamento delle rette universitarie per tutto il periodo di crisi pandemica dato che la retta corrisponde ad una serie di servizi garantiti (posti a sedere e aule, strutture in cui studiare e lavorare ecc…) che in questa situazione non sono elargiti;
-Accordo quadro tra MIUR, Università e principali operatori telefonici nazionali per l’estensione su tutto il territorio nazionale di incentivi e buoni per la rete internet per i plessi scolastici e universitari;
-Maggiori investimenti nell’edilizia scolastica, oggi più che mai, in un’ottica di garanzia del distanziamento tra gli alunni, è necessario il ripristino delle strutture inagibili e l’edificazione di nuove aule dove se ne ravvisi la necessità;
-Revisione delle indicazioni nazionali del MIUR per tutti le scuole di ogni ordine e grado evitando un carico di lavoro eccessivo fuori dall’orario scolastico sia per il personale docente che per gli studenti nonché al fine di evitare l’apertura delle scuole durante il periodo estivo;
-Reintroduzione della “medicina scolastica” negli istituti di istruzione pubblica di ogni ordine e grado da parte delle Regioni in attuazione di quanto disposto dall’art. 28 c. 3 lett. e della legge n. 833/1978 istitutiva dell’SSN, prevedendo la collaborazione tra enti scolastici e AUSL per l’educazione alla salute nelle scuole e controlli periodici volti alla prevenzione di malattie infettive e non. A ciò si includa anche un potenziamento della psicologia scolastica, prevedendo un ampliamento degli psicologi nelle scuole per affrontare e prevenire l’insorgere di disturbi dovuti allo stato di quarantena.”
-Sblocco immediato delle assunzioni dei precari della scuola per tutti i ruoli, dal personale ATA a quello docente passando per gli educatori, internalizzazione dei servizi in appalto ed in subordine la medesima dignità e diritti per i lavoratori in appalto rispetto a quelli pubblici;
-Un aumento delle risorse al sistema d’istruzione pari almeno a un punto di PIL, per recuperare i tagli, prodotti nel corso degli anni da governi di centrodestra e centrosinistra, pari a circa 10 miliardi, e raggiungere almeno la media europea;
-Drastica riduzione degli alunni e alunne per classe, che porti lo spazio a disposizione per ciascuno ad almeno 3 mq e comunque per un numero non superiore ai 18 nella scuola secondaria e 15 nella primaria;
-Abolizione della differenza tra organico di diritto e organico di fatto, con l’immediata immissione in ruolo di tutti i precari che ne hanno i requisiti;
-Ridefinizione del dimensionamento, riportando le Istituzioni scolastiche a un massimo di 900 alunni e una soglia minima che tenga conto delle zone montane e le isole;
-Massima priorità alle vaccinazioni del personale scolastico, predisposizione di adeguate forme di tracciamento e prevenzione davanti alle scuole, garantendo DPI uniformi per tutti/e gli studenti e le studentesse e dotazioni adeguate di tamponi;
-Abolizione dei test INVALSI, inutile spreco di denaro pubblico totalmente disconnesso dalla didattica;
-Abolizione del numero chiuso nelle facoltà di Medicina e Scienze Infermieristiche e Ostetriche ed il contemporaneo aumento delle borse di studio e di ricerca;
-Abbassamento delle rette universitarie per tutto il periodo di crisi pandemica dato che la retta corrisponde ad una serie di servizi garantiti (posti a sedere e aule, strutture in cui studiare e lavorare ecc…) che in questa situazione non sono elargiti;
-Accordo quadro tra MIUR, Università e principali operatori telefonici nazionali per l’estensione su tutto il territorio nazionale di incentivi e buoni per la rete internet per i plessi scolastici e universitari;
-Maggiori investimenti nell’edilizia scolastica, oggi più che mai, in un’ottica di garanzia del distanziamento tra gli alunni, è necessario il ripristino delle strutture inagibili e l’edificazione di nuove aule dove se ne ravvisi la necessità;
-Revisione delle indicazioni nazionali del MIUR per tutti le scuole di ogni ordine e grado evitando un carico di lavoro eccessivo fuori dall’orario scolastico sia per il personale docente che per gli studenti nonché al fine di evitare l’apertura delle scuole durante il periodo estivo;
-Reintroduzione della “medicina scolastica” negli istituti di istruzione pubblica di ogni ordine e grado da parte delle Regioni in attuazione di quanto disposto dall’art. 28 c. 3 lett. e della legge n. 833/1978 istitutiva dell’SSN, prevedendo la collaborazione tra enti scolastici e AUSL per l’educazione alla salute nelle scuole e controlli periodici volti alla prevenzione di malattie infettive e non. A ciò si includa anche un potenziamento della psicologia scolastica, prevedendo un ampliamento degli psicologi nelle scuole per affrontare e prevenire l’insorgere di disturbi dovuti allo stato di quarantena.”
Promuovono: Giovani Comunisti/e Bologna, Giovani Comunisti/e e Emilia Romagna, FGCI Bologna e FGCI Emilia Romagna.
Aderiscono:
PCI Bologna ed Emilia Romagna
Rifondazione Comunista Bologna ed Emilia Romagna
SGB Scuola Bologna
Cobas Scuola Bologna
PCI Bologna ed Emilia Romagna
Rifondazione Comunista Bologna ed Emilia Romagna
SGB Scuola Bologna
Cobas Scuola Bologna