Crescono le mobilitazioni contro la didattica a distanza

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di Eridan

Una protesta diffusa in tutta Italia, in particolare da parte dei genitori e degli alunni, quella contro la didattica a distanza.

La questione della DAD ha suscitato in generale sconcerto in tutte le categorie coinvolte: gli studenti che hanno

Alcuni cartelli esposti da Priorità alla Scuola Milano

difficoltà a studiare fuori dall’ambiente scolastico per la mancanza di mezzi e attrezzature, i genitori che non riescono a badare ai figli in casa, gli insegnanti che si trovano sotto organico, con moltissimi precari non ancora stabilizzati.

La lotta è stata finora portata avanti principalmente da movimenti come Priorità alla Scuola, che si è sviluppato

rapidamente anche nelle nostre regioni del nord, in particolare in Lombardia, la regione più colpita dal Covid-19, le richieste del comitato sono poche e chiare:
– risorse straordinarie;
– personale docente e Ata adeguato alle esigenze della scuola;
– assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali;
– maggiore numero di spazi per tutte le scuole di ogni ordine e grado;
– investimenti strutturali per l’edilizia scolastica:
– prevenzione sanitaria nelle scuole.

Molte sono anche le mobilitazioni nate nel locale e dal basso che stanno prendendo piede, un esempio è l’iniziativa di Amelia, studentessa di Viareggio che ha lanciato una petizione su change.org per chiedere al Governo di fermare la DAD nelle scuole superiori, ne abbiamo parlato direttamente con lei:

La petizione su change.org nasce da una tua esigenza personale o ti sei confrontata con i tuoi compagni di scuola prima di lanciarla?

Prima di lanciare la petizione mi sono confrontata con alcuni miei compagni di classe ed altri studenti appartenenti a diversi istituti, quindi ho avuto un quadro generale delle situazioni nelle varie scuole. Dall’artistico, all’alberghiero fino al liceo classico. Molti mi hanno spiegato le difficoltà di proseguire l’anno in DAD: chi per i laboratori, chi perché ha difficoltà a seguire le varie materie o chi non dispone dei mezzi adeguati per svolgere le lezioni online. L’argomento sembrava essere ormai superato tra i compagni ma, di mia iniziativa ho deciso di scrivere una lettera dove ho espresso tutte le mie perplessità riguardo le decisioni del governo in merito alla gestione della scuola, con lo scopo di riunire gli studenti che la pensavano al mio stesso modo. Ho ottenuto un riscontro positivo sui vari social e ho deciso quindi di lanciare la petizione allegando la lettera che ho scritto.

Perché secondo te la DAD non riuscirebbe a garantire il completamento dei programmi scolastici?

Non è assolutamente paragonabile alla didattica in presenza. Non si potrà mai dire di aver “frequentato” questo anno che abbiamo perso in dad. Non solo i mezzi spesso creano confusione, ad esempio ritardi dell’audio o interferenze, quindi problemi tecnici non indifferenti. Ogni mattina dobbiamo perdere 20 minuti per l’appello, per ragazzi che non riescono ad entrare nella lezione, per la connessione dei docenti stessi che non regge. Molte scuole fanno 7 ore continuative, come il loro orario prevedeva originariamente. Nella mia scuola dalle sette ore di 50 minu che facevamo in didattica in presenza ora siamo a 7 ore da 40 minuti. Tra appello e problemi tecnici il tempo rimanente é di 20 minuti scarsi visto che tutti i professori sono tenuti a fare l’appello ad ogni ora. Cosa che é completamente estranea al mondo della didattica in presenza. Per un artistico ad esempio è veramente difficoltoso completare interamente il programma visti che non abbiamo accesso ai laboratori e (secondo la nostra divisione dell’orario) siamo costretti a svolgere poco più di un’ora di storia dell’arte a settimana. Non oso quindi immaginare la difficoltà degli istituti professionali. Stare tante ore davanti al computer e ad uno schermo non solo non può essere un modo per rimpiazzare la vera scuola e anzi molti (me compresa) trovano molta più difficoltà a concentrarsi e molto spesso hanno mal di testa. Non si parla però solo di problemi tecnici, ma anche di ritmi scolastici e di preparazione al mondo che ci aspetterà dopo la scuola sia se decidessimo di intraprendere una carriera universitaria o lavorativa che sia. Non avere ritmi, interrogazioni, verifiche e spiegazioni in presenza non ci preparerà in modo adeguato al nostro futuro ed il risultato sarà una generazione di (ex) ragazzi incapaci di rapportarsi con il mondo esterno. Per questo la didattica a distanza è inadeguata e non è garantita un’istruzione solida ma anzi molto precaria. Ciò a danno del nostro futuro.

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